memoria e memorie · 2007-08-20 by mmzz
mai come ora abbiamo a disposizione memoria e mai come ora tendiamo a disfarcene.
Possiamo comprare memoria a gigabyte, sia vuota, memoria per così dire in potenza, che memoria piena, perlopiù altrui. Memoria di musica, voce, riprese video, testi. Quella memoria può molto facilmente essere cancellata, dimenticata, scartata.
La quantità di artefatti che creiamo, di oggetti fisici e quella di prodotti intellettuali, la cui replicabilità è resa illimitata dai supporti digitali, ci condanna a ricordare una quantità immensa, mai generata finora, di potenziale memoria. Al ritmo attuale di produzione di oggetti, di articoli scientifici, di musica e video, non dimenticare nulla, non gettare nulla ci condannerà a una sostanziale amnesia per sovraccarico. Quella per cui Troisi, ne “il Postino” diceva che non leggeva libri, perché se ne scrivevano troppi, e non ce l’avrebbe mai fatta a starci dietro. Io adesso scrivo cose che possono essere (e saranno) facilmente dimenticate. Da una parte costerà poca fatica cancellarle definitivamente, dall’altra costerà talmente poco conservarle che potrebbero persistere, dimenticate, mai ricordate, magari nella cache di Google, per secoli. Tra parentesi, mi piacerebbe sapere se G ha previsto come dimenticare, come procedere allo scarto. E poi, cosa avverrà se G fallisse? La sua memoria sarà un inutile ingombro o un patrimonio?
Scartare oggetti e file, buttarli, sarà necessario per salvaguardare una memoria degna del nome, oltre che per avere un ambiente che non sia ingombro all’inverosimile.
Ambiente, sistema. Quello che non serve più al sistema viene espulso da esso e reintrodotto nell’ambiente, ove acquista una nuova funzione: o distrutto per tornare ad essere materia prima, o distrutto per non essere un veleno o un semplice ingombro, o conservato per essere memoria. In tal caso viene usato per estrarre informazioni, viene reintegrato in sistemi ad-hoc (i musei, le collezioni) per svolgere una funzione in essi. Il tempo di persistenza degli oggetti e dei file nell’ambiente è sempre minore, perché l’ambiente è saturo, visto che il turnover di oggetti nel sistema è aumentato: un oggetto viene metabolizzato come memoria in tempi brevi, pochi anni, e la sua persistenza nel limbo di nessuna funzione per nessun sistema (nemmeno per un museo) è
brevissimo.
Tra l’alternativa di nessuna memoria e troppa memoria sta lo scarto. Processo essenziale che determina la qualità e quantità di memoria destinata a permanere.