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Resilienza · 2007-08-07 by mmzz

Quello che mi stupisce oltre ogni modo e’ la relisilenza di
certe strutture: nonostante le offese tengono botta e resistono, si
riadattano. Credo che sia una delle capacita’ tipiche dei sistemi
vitali e che le caratterizzi forse piu’ della tendenza a
riprodursi. Adattarsi a tutto. Se un sistema smette di adattarsi, di
reagire all’ambiente, e’ allora che e’ veramente morto: riprodursi
senza trasmettere la capacita’ di adattarsi non serve a nulla.

Piu’ che l’azione premeditata e’ la stupidita’, l’azione
inconsapevolmente nociva, dannosa, imprevedibimente e genialmente nefasta a generare distruzione e innescare resilienza. L’azione distruttiva premeditata e’ necessariamente focalizzata (o costa enormi energie, come il riarmo nucleare o la “soluzione finale”), mentre la semplice stupidita’ e’ la prosecuzione del caso, dell’evento catastrofico imprevedibile e sempre probabile, quello contro il quale occorre essere attrezzati per sopravvivere anche se e’ inverosimile che si manifesti. Piccoli danni, sempre costantemente presenti: se non sei attrezzato ti sommergono e muori. Se invece reagisci, ti adatti, cambi forma e risposta, (in una parola cambi il tuo codice, quello secondo il quale funziona il sistema vitale che sei), allora sopravvivi.

Da 30 anni la CLAC (la comunita’ che abita l’ex-macello) ha dimostrato, senza il becco di una lira, una formidabile resilienza.
Oggi sta affrontando l’ennesima sfida. Dobbiamo inventarci nuovo codice, e deve funzionare bene, perche’ dall’altra parte l’azione randomica e’ molto ben dotata e ricca di energie.