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Scienza e democrazia · 2008-10-28 by mmzz

La scienza può essere vista come un processo e in particolare un metodo condiviso concepito per produrre affermazioni condivise. Richiede come presupposto la formulazione di un linguaggio specifico condiviso per consentire la comprensione delle affermazioni prodotte e del metodo stesso. E’ importante comprendere che quella del metodo è una condivisione di secondo ordine rispetto a quella delle affermazioni.
Infatti il metodo e il linguaggio costituiscono il codice attraverso il quale vengono prodotte le affermazioni, le stesse vengono valutate e infine vengono selezionati i soggetti in grado di comprendere e produrre le affermazioni condivise per una determinata comunità.

Diversamente ciò che chiamiamo democrazia tende a produrre affermazioni condivise da una maggioranza della popolazione attraverso metodi generalmente non avversati da alcuna minoranza significativa in modo troppo attivo. Il linguaggio è quello comune e non necessita di particolari convenzioni. Esiste un processo di second’ordine che definisce delle “regole del gioco” che è un prodotto del gioco stesso. Gli attori vengono selezionati dalla maggioranza in base alla loro abilita’ di produrre affermazioni condivise e in base alla loro comprensione delle regole.

In una degenerazione del gioco democratico, il linguaggio e’ soggetto alla manipolazione ideologica e alla produzione di simbologie-simulacro che non “funzionano” ma che danno l’impressione di farlo. Lo scopo non è quello di produrre affermazioni condivise, ma affermazioni che al contrario non possono essere condivise dalla parte avversa, e che quindi mirano al lock-in identitario di chi vi si identifica, di chi le accetta come codice interpretativo dell’esperienza. Sono affermazioni che non potendo essere abbandonate, possiedono chi le enuncia. Attori,consenso e regole vengono articolati in un sistema contiguo e parallelo a quello della dialettica pubblica, ovvero quello dei partiti e del loro sottobosco.