Magritte e i nudi d'oggetti · 2006-10-11 by mmzz
Magritte desocializza gli oggetti, che nascono giá socializzati, ovvero integrati e perfettamente adatti nel loro ruolo sociale; li estrae dall’interazione appropriata ed adeguata che hanno con noi e li strappa al loro ruolo mettendoli in contesti inattesi, inappropriati, inadeguati.
Cosi’ facendo dona loro la liberta’ che non hanno e che non si possono prendere da soli. La loro passivitá alle leggi che regolano la natura limitano e definiscono l’architettura del loro mondo al punto da costringerli alla passivitá del ruolo imposto.
Percio’ gli oggetti di Magritte generano imbarazzo e talvolta riso o sorriso, perche’ questa e’ la reazione al comportamento incurante del ruolo e della corretta interazione.
Eppure dovrebbero generare indignazione per l’operazione rivoluzionaria di liberazione, per il detournement, il sovvertimento di leggi ferree. Tuttavia la rassicurante verosimiglianza degli oggetti rappresentati, la palese inintenzionalitá dei comportamenti incongrui che Magritte impone loro e il suo garbo nel rappresentarli, le sue immagini restano innocenti ed incolpevoli. Dopo averli spogliati dai loro comportamenti siano essi dettati dalle leggi di natura o dall’uso degli uomini, magritte li ritrae puri, nudi. Quelli di Magritte sono dei nudi d’oggetti.
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Il tempo e/e' la sua percezione Politica dimensione pubblica della speranza