Le Schede e la Shoah · 2005-02-01 by mmzz
Il comunicato stampa del Museo Didattico di Storia dell’Informatica della FWT-FMACU-UNESCO in occasione dell’anniversario della Shoah, sull’impiego della tecnologia al servizio dello sterminio di massa, ripropone la riflessione su quale rischio comporti l’introduzione di una potente tecnologia senza un discernimento sul suo possibile uso.
E’ inevitabile collegare il ricordo delle tabulatrici Hollerith ad alta velocita’, che permisero la rapida identificazione e localizzazione degli ebrei, con la allarmante notizia, recentemente circolata, sulla possibile introduzione di chip identificativi a radiofrequenza (RFID) nelle banconote Euro [1], che segue quella delle impronte digitali obbligatorie per i passaporti in area EU.
Cio’ deve suonare come un ulteriore preoccupante segnale della pressione crescente ad adottare massicciamente tecnologia senza nessuna considerazione delle conseguenze del suo impiego.
Chi richiede l’uso indiscriminato della tracciabilita’ delle persone e
delle loro azioni, con il proposito di contrastare il crimine, predispone un ideale teatro d’azione per il prossimo dittatore senza scrupoli, che potra’ giovarsi di telecamere ubique, di chip RFID nelle banconote, nei documenti d’identita’ e anche sottopelle, nonche’ della gia’ ben avviata raccolta di informazioni personali per scopi commerciali.
Questo con il sicuro avallo (e profitto) di chi questi mezzi produce
e diffonde.
Il controllo totale e’ reso ormai possibile ben oltre quanto previsto da Orwell,e rischia di superare i piu’ cupi scenari di P.K.Dick: c’e’ ben altro che la privacy in gioco!
La comunita’ dei cittadini deve riappropriarsi del diritto di decidere
sul futuro della propria liberta’. Per farlo e’ indispensabile che sia
messa in grado di comprenderne i termini e le incognite, come accade per i problemi che si pongono nelle scelte relative ai grandi quesiti scientifici che convolgono la collettivita’ quali ad esempio ingegneria genetica, fonti di energia, sostenibilita’ dello sviluppo economico.
Il fatto che le tecnologie sono disponibili all’uso non ne giustifica
automaticamente l’impiego, che deve essere soggetto a uno scrutinio etico.
Credo che il nostro ruolo politico come PLUTO deve muoversi in questa direzione: creare consapevolezza attorno alle tecnologie e alla liberta’, come naturale evoluzione del lavoro che abbiamo finora fatto per il software libero.
ciao Alberto[1] http://www.edri.org/edrigram/number10/rfid http://www.edri.org/edrigram/number3.2/rfid http://punto-informatico.it/p.asp?i=51292
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LE SCHEDE E L’OLOCAUSTO Nella ricorrenza del giorno della Memoria, Il Museo Didattico di Storia dell’Informatica della FWT-FMACU-UNESCO invita tutti a considerare un tremendo esempio storico: siamo nel 1933 in Europa e negli USA e si legge bene il drammatico confronto tra due velocita` di crescita: quella delle applicazioni della tecnologia e quella della consapevolezza dei valori etici dell’umanita`. La tecnologia stravince e come e` stato ben illustrato da una celebre pubblicazione, la meggiore industria mondiale di schede perforate (le antesignane dei nostri computer) ha un ruolo determinante sull’efficienza della selezione degli individui da eliminare in tutti quei Paesi che avevano automatizzato i servizi di anagrafe. Dopo la pubblicazione del volume che ha richiesto lunghi anni di elaborazione, questa grandissima industria ha ufficialmente accettato la sua responsabilita` chiedendo scusa al mondo, dopo il 2000, ma il problema rimane intatto: il fatto che ogni campo di sterminio avesse una sua macchina a schede, che ogni scheda pagasse i suoi diritti d’autore, che tutto fosse gia` stato predisposto come perfezionamento tecnologico, persino in molti di quei 18 Paesi che sarebbero poi stati occupati, ci deve ancora una volta far profondamente riflettere anche sul profitto a tutti i costi. Se ci mettiamo di fronte a queste macchine, meravigliosamente efficienti al loro apparire, ed al loro rapporto con l’uomo, o se ci guardiamo oggi attorno magari con un po’ piu` di attenzione, questo giorno della memoria ci puo’ dare molto, una ragione in piu` per tenerlo sempre presente non solo come fatto storico ma anche come chiave di lettura per i nostri tempi. Ringraziando anticipatamente per la pubblicizzazione di questo messaggio, il Coordinatore della Rete Internazionale Friends of the World Treasures della FMACU-UNESCO Francesco PivaCivile protesta contro i DRM al Webbit Il Catechismo della Chiesa Consumista dei Santi Ottimisti