Autorita', ragioni ed identita' · 2008-05-15 by mmzz
mi accorgo che il tema dell’identita’ e’ assolutamente centrale in tutto cio’ che incontro. Nel campo del diritto mi pare che Raz abbia visto piu’ giusto di altri: non sono me stesso
se non decido (almeno un po’) in autonomia. Ma continuo ad essere io
se condivido le ragioni e faccio mio il punto di vista dell’autorita’
(e qui viene fuori Hart). Perche’ questo succeda le ragioni devono
continuare ad essere accessibili, comprensibili, spiegabili,
condivise, legittime. Questo a mio avviso dovrebbe essere un
imperativo di metodologia politica e giuridica.
Accessibili: alla portata di chi vi si deve conformare, realizzabili, attuabili. Comprensibili, nel loro significato e nel loro ruolo nel sistema delle ragioni che compongono una cultura. Spiegabili, cioe’ legate da vincoli il piu’ possibile razionali al sistema delle ragioni
in cui sono collocate (coerenti potrebbe essere un sinonimo). condiviste significa vere, cioe’ potenzialmente effettive, basate su un sistema di valori potenzialmente comune alla base sociale. Il termine legittime riassume la condivisione e la coerenza.
Se mancano le ragioni dietro ad una norma o una legge, bisogna trovare dei surrogati: persuasione (ideologia come simulacro di ragione), coercizione (irrilevanza delle ragioni difronte alla violenza), conformismo (la ragione “exclusionary” e’ fare come gli altri).
Sia persuasione che conformismo e coercizione annullano o limitano l’identita’.